Occhio di pavone: come difendere l’oliveto per 12 mesi

Occhio di pavone: come difendere l’oliveto per 12 mesi
2021-05-24

E’ noto “occhio di pavone o Cicloconio”, ma per i patologi appassionati di sistematica i nomi preferiti sono Spilocea oleaginea oppure Cycloconium oleaginum. Questa patologia funginea può comparire nell’oliveto in diversi momenti dell’anno, provocando danni a carico delle foglie sulle quali produce le tipiche macchie circolari che lo hanno fatto anche ribattezzare “Vaiolo dell’olivo”, provocando la caduta precoce delle foglie. Ciò mortifica pesantemente l’attività fotosintetica delle piante a tutto svantaggio delle rese finali e della salute della coltura stessa.

Sebbene il patogeno sia presente per molti mesi l’anno, il periodo chiave per la comparsa dell’occhio di pavone è compreso tra l’autunno e la primavera. Momenti dell’anno in cui le condizioni climatiche sono favorevoli allo sviluppo patogeno, il quale può contare su temperature fresche e piogge più frequenti, causa anche di umidità e rugiade mattutine. Talvolta le diverse varietà di olivo manifestano differente sensibilità al cicloconio, ad esempio una Carolea è particolarmente suscettibile alla malattia, contrariamente a un Leccino che appare meno sensibile.

La gestione dell’oliveto deve avvenire integrando tutte le pratiche agronomiche atte a minimizzare i fattori predisponenti il cicloconio, e quindi predisporre una strategia di difesa, soprattutto preventiva, scrupolosa, e basata sull’alternanza di principi attivi a differente meccanismo d’azione, in modo da controllare l’occhio di pavone in tutti i momenti dell’anno, inclusi quelli più delicati.

A partire dal riposo vegetativo si consiglia di intervenire con i formulati rameici, come Tribasic Flow New, prodotto particolarmente selettivo contenente solfato di rame tribasico, seguito da Ossiram 70 Flow, a base di rame ossicloruro, applicabile questo dalla comparsa delle prime foglie completamente sviluppate fino alla fase di mignolatura. Lo stesso può essere anche impiegato per disinfettare i tagli di potatura in post raccolta.

l prodotti rameici, infatti, svolgono una duplice funzione, agiscono in modo preventivo proteggendo la vegetazione non ancora infetta, e svolgendo un’azione defogliante sulla vegetazione già colpita dalla malattia, abbattendo la carica di inoculo.

Dalla comparsa delle prime gemme a fiore, e sempre fino alla mignolatura, è possibile applicare anche Vegas 50 WG, a base di kresoxim metile, una sostanza attiva particolarmente efficace sulle patologie dell’ulivo e garanzia di protezione duratura della coltura. Ciò grazie anche alla sua resistenza al dilavamento in caso di piogge. Dall’apertura delle gemme a fiore fino alla fioritura è inoltre consigliabile un intervento con Kresostar, miscela di kresoxim metile e difenoconazolo. La compresenza delle due sostanze attive garantisce la protezione della nuova vegetazione in condizioni favorevoli allo sviluppo del patogeno e svolge un'azione bloccante nei confronti della malattia in atto.

Vegas 50 WG e Kresostar rappresentano quindi una valida alternativa alle strategie convenzionali basate essenzialmente sui formulati rameici. Due formulati da un’ottima persistenza d’azione che garantiscono una protezione completa, efficace e prolungata e nel tempo, che si inseriscono perfettamente in una strategia antiresistenza.

Questi torneranno poi padroni della scena solo dalla fase di allegagione in poi, potendosi applicare durante tutta la fase di invaiatura e fino a ridosso della raccolta, sospendendo i trattamenti a 15 giorni per Ossiram 70 Flow e 14 giorni per Tribasic Flow New.

Seguendo tali programmi di difesa, la coltura risulterà sempre protetta adeguatamente dagli attacchi di Spilocea oleaginea.