Pomodoro da Industria

Pomodoro da Industria

ASCENZA supporta la filiera del pomodoro da industria grazie ai suoi tecnici che ogni giorno lavorano a fianco degli agricoltori per garantire produzioni con standard qualitativi elevati

pomodoro da industria
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Il valore del Pomodoro da Industria
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Italia, Stati Uniti e Cina, rappresentano i principali paesi produttori nel comparto del pomodoro da industria, ed insieme ricoprono il 56%del totale (WPTC, 2019). 

La produzione nazionale di pomodoro da industria italiana nel 2018 è stata di 4,650 milioni di tonnellata, con due bacini produttivi nazionali, quello del Nord e quello del Centro-Sud.

Il Distretto del Nord

L’OI pomodoro da industria nord Italia associa 21 aziende di trasformazione e 15 Organizzazioni di Produttori (OP), con una superficie coltivata di  35.099 ettari nel 2018 ed una produzione si attesta sui 2,4 milioni di tonnellate (2018). In questa area si producono prevalentemente polpe, concentrati, passate e sughi.

Il Distretto del Centro-Sud

L’OI pomodoro da industria nord Italia associa 29 Organizzazioni di Produttori (OP), 48 aziende di trasformazione con una superficie coltivata di  25.704 ettari nel 2018 ed una produzione si attesta sui 2,2 milioni di tonnellate (2018). Area leader nella produzione di pelati, polpe, passate e pomodorini. 

Parassiti e malattie del Pomodoro da Industria
Sub-menu
Peronospora
Alternaria
Nottua gialla
Afidi
Acariosi bronzata
Peronospora

Peronospora del pomodoro

La peronospora (Phytophthora infestans) è una malattia molto pericolosa per il pomodoro e in annate favorevoli al patogeno, può portare nei casi più gravi a una perdita del raccolto sia per avizzimento e diseccamento della pianta sia per distruzione diretta dei frutti. Il fungo è in grado di attaccare tutti gli organi epigei della pianta.

Sintomi

Sulle foglie la malattia si presenta sotto forma di macchie decolorate irregolari, localizzate marginalmente o internamente al lembo, che successivamente imbruniscono assumendo prima un aspetto verde scuro e poi bruno-bronzeo.

Sui fusticini, sui piccioli fiorali e sui peduncoli fiorali l’infezione si manifesta solo nel caso di forti attacchi presentando una sintomatologia molto simile a quella riscontrabile nelle foglie. Si evidenziano lesioni necrotiche allungate più o meno estese, di colore bruno, in corrispondenza delle quali gli organi si piegano o si spezzano.

L’attacco sui frutti interessa generalmente le bacche ancora verdi e si manifesta sia esternamente, con la presenza di macchie brune irregolari, che internamente dove i tessuti raggrinziscono, imbruniscono e assumono una consistenza stopposa. 

peronospora del pomodoro

Come controllare la Peronospora delle Solanacee? Soluzioni proposte

Nelle annate a bassa piovosità  alcune soluzioni agronomiche sono sufficienti a contenere i danni provocati dalla peronospora: l'adozione di un sesto di impianto idoneo a garantire l'arieggiamento della  vegetazione e  avvicendamenti colturali.

Nelle annate piovose invece è fondamentale assicurare tempestivamente la copertura della vegetazione, anche attraverso il ricorso agli agrofarmaci, che possono essere suddivisi in due grandi categorie a seconda della modalità di azione e dei periodi di persistenza:

  1. Fungicidi di copertura: utilizzati a scopo preventivo e devono essere somministrati prima dello scadere del ciclo infettivo basandosi sul decorso delle condizioni climatiche (esempio i prodotti a base di rame).
  2. Fungicidi endoterapici

Sostanze attive consigliate

Metalaxil-M + Rame     Dimetomorf + Rame 

 Ossicloruro di rame   Solfato di rame tribasico    Olio essenziale di arancio 

Ciazofamid   Cimoxanil 

peronospora del pomodoro

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Alternaria

Alternaria del pomodoro

Alternaria solani è un agente fungino che colpisce tutte le solanacee, ed è in grado di colpire tutti gli organi della pianta e danneggiare significativamente le produzioni di pomodoro soprattutto in pieno campo durante la stagione estiva, nei periodi di temperature elevate e in zone poco arieggiate e molto umide.

Alternaria del pomodoro

Sintomi

Sulle foglie si manifesta sulla pagina superiore con tipiche macchie concentriche rotondeggianti, circondate da un alone giallastro. In caso di infestazione grave, le foglie si accartocciano. I frutti colpiti presentano cerchi concentrici bruni, in corrispondenza dei quali a polpa risulta di consistenza molle.

Le buone pratiche agronomiche per contenere l'alternaria

  • Impiegare seme sano, poiché l’Alternaria si conserva nel terreno, sui residui delle piante infette, e contamina in questo modo i semi;

  • Eliminare sempre i residui colturali;

  • Gestire i turni irrigui per evitare ristagni o stress idrici

  • Utilizzare una strategia di difesa basata sull'impiego di prodotti efficaci a diverso meccanismo d'azione

  • Adottare la rotazione colturale

 

Generalmente la difesa contro l'alternaria del pomodoro viene associata a quella antiperonosporica poichè molti fungicidi impiegati hanno azione su entrambi i patogeni.

Oggi un supporto al controllo dell'alternaria, arriva dalla natura con l'equiseto. Questa sostanza di base possiede un effetto elicitore che stimola le difese naturali del pomodoro ed interviene nel controllo degli agenti patogeni

 

Sostanze attive consigliate

Folpet  Difenoconazolo   Solfato di rame tribasico  

Nottua gialla

Nottua gialla del pomodoro

Tra le diverse specie di nottue che infestano il pomodoro, sicuramente Helicoverpa armigera è quella di maggior rilievo, visto che vive a spese di un grandissimo numero di piante soprattutto ortive. Nota anche come Nottua gialla, per via della colorazione caratteristiche delle ali anteriori delle femmine. In Italia compie da due a quattro generazioni in funzione dell'andamento climatico.

nottua gialle del pomodoro

I danni sono conseguenza dell’azione trofica delle larve che attaccano foglie ed infiorescenze ma soprattutto le bacche, all’interno delle quali scavano ampie cavità, accumulandovi escrementi  che facilmente innescano processi di marcescenza. I frutti di pomodoro, se vengono attaccati nelle fasi iniziali di crescita invaiano precocemente e tendono a staccarsi dalla pianta. 

Come difendere le piante?

Le trappole cromatropiche gialle e quelle a feromoni permettono di monitorare l'attività degli adulti e contenere l'attività riproduttiva attraverso il meccanismo di confusione sessuale

 

Sostanze attive consigliate

Bacillus thuringensis var. kurstaki 

Lambda-cialotrina  Deltametrina

 

Afidi

Afidi del pomodoro

Sono diverse le specie di afidi che possono infestare il pomodoro, come Myzus persicae, Macrosiphum euphorbiae, Aphis fabae, Aulacorthum solani, Aphis gossypii.

afidi del pomodoro

Gli afidi sottraggono la linfa alle piante attaccate e causano accartocciamenti fogliari, colatura dei fiori e in genere riduzione dello sviluppo vegetativo. Gravi danni, sono causati per la trasmissione di virus come CMV che risultano particolarmente distruttivi per la coltura.  

Quale strategia per il controllo degli afidi del pomodoro

L’approccio approccio integrato senza dubbio è quello di ridurre le fonti di infestazioni e contenere le diverse popolazioni sotto la soglia di danno.

  • impiegare piante sane, particolarmente per evitare infezioni da virus

  • monitorare le piante già nella fase di trapianto per intervenire alla comparsa dei primi individui

  • controlla le erbe infestanti negli ambienti circostanti la coltura, per minimizzare possibili fonti d’infestazione 

  • enfatizzare l'attività degli antagonisti naturali (predatori, parassitoidi ecc.) che contengono le popolazioni di afidi

  • impiegare una difesa chimica basata su insetticidi efficaci sugli afidi ma al tempo stesso selettivi nei confronti degli utili, siano essi pronubi, predatori o parassiti naturali.

 

Sostanze attive consigliate

Lambda-cialotrina  Deltametrina

Acariosi bronzata

Eriofide rugginoso del pomodoro

Aculops lycopersici è un acaro fitofago che vive prevalentemente a carico di Solanacee e spontanee (Solanum, petunia, Physalis, Nicotiana, ecc) e su alcune infestanti (Convolvulus, Rubus, ecc). Nonostante le ridotte dimensioni, la sua pericolosità risiede nell'elevata densità di popolazione, generalmente favorita su piante stressate da siccità. 

Eriofide rugginoso

Quali danni provoca l'acaro

Il danno è causato dalle punture compiute dall'eriofide per trarre il nutrimento dalle cellule vegetali e determina accartocciamento e fragilità delle foglie, che assumono colorazione marrone-bronzea; imbrunimento di steli e frutti, con irruvidimento della buccia.

La gestione integrata di questo di A. lycopersici si basa sulla tempestività, scelta del prodotto fitosanitario e l'ottima bagnatura della pianta.

La difesa deve iniziare con il trapianto di piantine non infestate e con una corretta gestione dello stato idrico e nutrizionale della pianta.

Per ridurre l’incidenza del danno bisogna intervenire alla comparsa dei sintomi con trattamenti specifici, perciò è molto importante eseguire un attento monitoraggio in campo.

I trattamenti fitosanitari devono considerare che l’acaro vive alla base dei tricomi, dove i prodotti, date le caratteristiche idrofobiche dei tricomi stessi, arrivano con difficoltà. È necessario, pertanto, utilizzare sostanze attive, in modo alternato, registrate in miscela con specifici bagnanti e in modo preventivo alla presenza dei primissimi sintomi, al fine di evitare la comparsa di fenomeni di resistenza.

Importantissima la bagnatura della pianta, in particolare del fusto, da dove l’acaro inizia la sua progressione. 

Sostanze attive consigliate

Olio essenziale di arancio dolce

 

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Soluzioni Fungicide per le Malattie del Pomodoro da Industria