Pomodoro da Mensa

Pomodoro da mensa

L’obiettivo di ASCENZA è affiancare gli agricoltori della filiera del pomodoro con dei Prodotti per la Protezione delle colture in grado di garantire produzioni che soddisfino i criteri della grande distribuzione e quelli del singolo consumatore.

Pomodoro da Mensa
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Il valore del Pomodoro da Mensa
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Riferendosi alla produzione di pomodoro da mensa in Italia si coltivano circa 7500 ettari di pomodori in serra  e 17mila in pieno campo. A livello europeo le principali nazioni produttrici sono Spagna, Paesi Bassi, Belgio, Italia e Francia.

La produzione di pomodoro da mensa in Italia sfiora il milione di tonnellate, suddivisa fra le coltivazioni in serra e in pieno campo. Nel primo caso gli ettari coltivati sono poco più di 7.000, con una produzione complessiva di 520 mila tonnellate. Altri 5 milioni di quintali provengono infine dalle produzioni in pieno campo su una superficie coltivata di circa 17 mila ettari.

Oltre il 40% di tutto il pomodoro da mensa italiano si coltiva in Sicilia, seguita da Calabria, Puglia, Campania e Sardegna. Circa il 30% proviene da coltivazioni in serre, sia tradizionali sia molto avanzate e con innovazioni tecnologiche che consentono di ottenere produzioni in tutto l'anno.

Parassiti e malattie del Pomodoro da Mensa
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Peronospora
Oidio
Afidi
Lepidotteri
Mosca bianca
Peronospora

Personospora del pomodoro e della patata

La Phtophthora infestans è un fungo polifago che vive a spese di diverse specie vegetali come la patata o altre Solanacee sia spontanee che coltivate ed in relazione  particolari condizioni climatiche (umidità stagnante, rugiada intensa, piogge ravvicinate e temperature non molto elevate) colpisce indifferentemente piante presenti in pieno campo o in coltura protetta.

I sintomi dell’infezione si manifestano in tutti gli organi della pianta. Sulle bacche si riscontra la presenza di aree edematose e irregolari che successivamente si disidratano e divengono represse. Una volta colpita interrompe la maturazione, si distacca dalla pianta e successivamente marcisce.

Personospora del Pomodoro

Strategie di difesa

La difesa è di tipo preventivo e si basa principalmente su interventi fitoiatrici da effettuare nelle fasi fenologiche a maggior rischio ed in presenza di condizioni ambientali predisponenti. Oggi a supporto degli agricoltori esistono dei modelli previsionali in grado di indicare il periodo di tempo in cui è improbabile che si manifesti la malattia (IPI) o il giorno favorevole per la manifestazione dell'evento infettivo (MISP) 

Sostanze attive consigliate

Ossicloruro di rame  Solfato di rame    Olio essenziale d'arancio 

Ciazofamid      Cimoxanil   Folpet

Metalaxyl-M + Rame Idrossido

Dimetomorf + Folpet

 

 

Oidio

Oidio del pomodoro

L'oidio (Leveillula taurica, Oidium lycopersici) è una patologia sempre più diffusa e molto pericolosa, perchè in grado di distruggere le piante infette nel volgere di poco tempo. Il patogeno è in grado di attaccare tutti gli organi della pianta , ma il sintomo più evidente si riscontra sulle fo­glie con mac­chie ne­cro­ti­che, ir­re­go­la­ri, zo­na­te con­cen­tri­ca­men­te. Sui frut­ti com­pa­io­no lesioni necrotiche di aspetto coriaceo, soprattutto nell'inserzione del peduncolo come conseguenza dell'attacco fiorale.

Iodio del Pomodoro

Difesa fitosanitaria

Generalmente la difesa viene associata a quella antiepronosporica poichè molti fungicidi impiegati hanno azione anche nei confronti di entrambi i patogeni.

 

Afidi

Afidi del pomodoro

Myzus persicae Macrosiphum euphorbiae sono le due specie di afidi che utilizzano la coltura del pomodoro come ospite secondario per completare il loro ciclo biologico.

Questi fitomizi sono in grado di interessare veste superfici coltivate a pomodoro provocando il deperimento vegetativo delle piante colpite e nei casi più gravi, il disseccamento delle parti interessate. Al danno diretto va associata l'emissione di melata sulla quale si sviluppano fumaggini che rendono le bacche non ideone alla commercializzazione. Più pericolosi i danni indiretti dovuti alla trasmissione di virus come CMV (Virus del mosaico del cetriolo) e PVY (Virus Y della patata)

Afidi del pomodoro

Quali strategie adottare?

  • Adottare la ro­ta­zio­ne colturale; 
  • Tra­pian­ta­re pian­te sane ac­qui­sta­te da vi­vai­sti cer­ti­fi­ca­ti ed au­to­riz­za­ti dal Ser­vi­zio Fi­to­sa­ni­ta­rio Re­gio­na­le;
  • Ef­fet­tua­re con­ti­nui mo­ni­to­rag­gi; com­bat­te­re le in­fe­stan­ti nel­l’a­rea vi­ci­no alla col­tu­ra;
  • Sfrut­ta­re l’at­ti­vi­tà degli an­ta­go­ni­sti na­tu­ra­li (pre­da­to­ri e pa­ras­si­toi­di);
  • In­ter­ra­re e di­strug­ge­re i re­si­dui col­tu­ra­li;
  • Pri­vi­le­gia­re agrofarmaci autorizzati dai di­sci­pli­na­ri di di­fe­sa in­te­gra­ta.

Agrofarmaci consigliati

Atlas (Lambda-cialotrina)    Deltasap (Deltametrina)

Lepidotteri

Tignola del pomodoro 

Tuta absoluta occupa un posto di rilievo tra i fitofagi del pomodoro. Questa tignola è un microlepidottero che attacca tutte le solanacee ed è in grado di provocare ingenti danni alle coltivazioni del pomodoro.

I danni sono dovuti all'alto numero di mine prodotte dalle larve sulle foglie, che possono determinare la perdita di funzionalità della foglia, e nei casi più gravi il progressivo collasso della pianta e le gallerie prodotte sui frutti, che perdono ogni valore commerciale. A questi danni diretti vanno a sommarsi quelli provocati dallo sviluppo di muffe e marciumi secondari che si possono verificare sugli organi attaccati

Lepidotteri del pomodoro

Strategia di difesa integrata 

  • FISICA-MECCANICA

  1. Corretto posizionamento delle reti a protezione delle serre;
  2. Apposizione di fasce adesive per la cattura massale
  • AGRONOMICA

  1. Lavorazione del terreno, che permette di interrare in profondità le larve nel terreno ed impedire lo sfarfallamento dopo l'impupamento.,
  2. Solarizzazione, per ridurre il numero di adulti  
  • BIOLOGICA

  1. Lanci con insetti utili (Nesidiocoris tenuis Macrolophus caliginosus)
  2. Utilizzo di trappole a feromone per la confusione sessuale
  3. Bacillus thuringiensins var. kurstaki
  • Approccio chimico
  1. Lambda-cialotrina;     
  2. Deltametrina
Mosca bianca

Aleurodidi

Bemisia tabaci e Trialeurodes vaporarorium, sono noti come mosche bianche in quanto rivestite da secrezioni polverulente bianca prodotte dalle ghiandole ceripare presenti sul corpo. Sono caratterizzate da una spiccata polifagia, interessando sia piante spontanee (pomodoro, melanzanat, peperone, cucurbitacee, fagiolo, ecc.) che coltivate (solanum, Sonchus, Datura, Chenopodium), particolarmente in serra, ma anche in pieno campo. 

Vivono sulla pagina inferiore della foglia, ed il risultato della loro attività trofica è la produzione di di una grande quantità di melata che ricopre gli organi della pianta, in seguito interessate da fumaggine con notevole deprezzamento commerciale del prodotto.

Sulle piante del pomodoro provocano inizialmente ingiallimenti fogliari, deperimenti e disseccamenti vegetativi, a cui poi è associato il deprezzamento dei frutti destinati al consumo fresco. Sono inoltre responsabili della trasmissione di virus, quali il TYLCV (Virus dell'accartocciamento fogliare giallo del pomodoro) 

Mosca Bianca del Pomodoro

Strategie di difesa 

FISICO-MECCANICHE

  • adozione di trappole cromatropiche gialle
  •  
  • Impiego di piante sane per il trapianto in pieno campo
  • Monitoraggio continuo ed
  • controllo delle erbe infestanti circostanti
  • Impiego
  • Applicazione delle reti anti-insetto nella sera

BIOLOGICA

Piretrine    Olio essenziale d'arancio

CHIMICA

Pyriproxyfen 

 

Soluzioni Fungicide per le Malattie del Pomodoro da Mensa